mercoledì 22 ottobre 2008

Sulla pelle dei piu’ poveri

Negli ultimi anni, mesi, in Italia il tema dell’immigrazione con tutti i suoi diversi aspetti è al centro dell’attenzione mediatica e politica. La paura di ogni cosa che sa di straniero è al primo posto nel dibattito del circo parlamentare. 
Molti partiti, come la Lega Nord, Fiamma, An oppure a livello locale Unitalia fanno della lotta all’immigrazione il loro cavallo di battaglia con cui cercano di sfondare nell’elettorato, soprattutto quello popolare, a volte riuscendoci. 
Ai Piani di Bolzano i partiti della destra organizzano manifestazioni contro le prostitute che rendono “insicuro” il Rione, con cui chiedono alla Polizia l’arresto immediato delle prostitute, spesso non in regola con i documenti. Un modus operandi che fa parte del DNA delle destre, che da sempre fanno valere le parole Ordine, Legalità e Sicurezza sulla pelle degli ultimi, su chi fa fatica ad arrivare a fine mese, spesso immigrati, sfruttati e senza voce. La legalità è una parola vuota che vale solo per il  ladruncolo, non certamente per i padroni. La sicurezza è il termine dietro cui si nascondono per giustificare misure carcerarie più dure, aggressioni contro stranieri, costruzioni di C.P.T. In tempi di grave crisi economica del sistema capitalista tocca sempre ai lavoratori pagare il conto degli errori dei padroni, delle banche, degli speculatori finanziari: i profitti sono privati, le perdite sono divise equamente fra tutti (!). 
Questa è la sicurezza che ci promettono: le scuole saranno tutte privatizzate ma non ci saranno più mendicanti o lavavetri per strada, dovremo venderci un polmone per andare dal dentista ma senza zingari che rubacchiano nei supermercati, i diritti dei lavoratori saranno pian piano tolti però non avremo più le prostitute per strada o i vu cumprà africani e i venditori di rose pakistani che ci rompono i coglioni per 2 euro. [da un volantino di antifascisti sudtirolesi]


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